Il timolo è un monoterpene fenolico di origine naturale derivante dal 4-isopropiltoluene, o p-cimene.
Ha formula C10H14O e il suo nome I.U.P.A.C. è 5-metil-2- (propan-2-il) -fenolo e struttura
Ha come isomero il carvacrolo o cimofenolo presente nell'olio essenziale di timo e di origano e conferisce all'origano il suo tipico aroma.
È presente in natura nelle piante appartenenti al genere Thymus e, infatti, il termine timolo deriva dalla pianta del timo.
Per secoli è stato utilizzato nella medicina tradizionale e ha dimostrato di possedere varie proprietà farmacologiche tra cui attività antiossidante, antinfiammatoria, analgesica, antispasmodica, antibatterica, antimicotica e antisettica.
Nel 1719 Neumann isolò per la prima volta il timolo dalle piante di Thymus vulgaris. La sua attività nei confronti di parassiti fu scoperta da alcuni medici italiani quando gli operai, impegnati nella costruzione del Tunnel del San Gottardo nel 1879-1880, furono colpiti da anchilostomiasi una parassitosi dovuta ad infestazione da Ancylostoma duodenale, da Ancylostoma braziliense o da Necator americanus.
Proprietà
È una sostanza cristallina bianca che conferisce al timo il suo sapore forte e un gradevole odore aromatico. È altamente solubile in alcoli, soluzioni alcaline e altri solventi organici ma è scarsamente solubile in acqua. Il timolo è un acido debole e il valore dalla costante di dissociazione Ka è pari a 2.5 ·10-11
Sintesi
Tradizionalmente il timolo è estratto da piante come timo, eucalipto e menta ma può essere ottenuto attraverso diverse vie sintetiche
Il timolo è ottenuto dalla reazione tra m-cresolo e propene in fase gassosa:
C7H8O + CH2=CHCH3 → C10H14O
Si può ottenere anche dalla reazione tra m-cresolo e isopropanolo a 360°C e alla pressione di 50 atm su allumina attivata.
Reazioni
Una tipica reazione è l'idrogenazione catalitica che porta alla formazione del mentolo in cui si usa, come catalizzatore, la cromite di rame Cu2Cr2O5
Reagisce con NaOH per dare la sua base coniugata
In presenza di acido solforico reagisce con l'anidride ftalica per dare la timolftaleina utilizzata come indicatore acido-base:
Usi
È usato come stabilizzante nelle preparazioni farmaceutiche, in dentifrici e collutori insieme alla clorexidina. Può essere utilizzato anche come disinfettante medico e disinfettante per uso generale e come pesticida a rapida degradazione e non persistente