Il colore della statua della Libertà: reazioni

Il colore della statua della Libertà oltre che  la sua maestosità, colpisce quanti hanno occasione di vederla
La statua della Libertà che fu regalata dalla Francia agli Stati Uniti in occasione del centenario della Guerra di Indipendenza è il monumento simbolo di New York ed uno dei più conosciuti al mondo.

La statua della Libertà è particolarmente cara a quanti tra noi italiani hanno avuto un familiare tra i 12 milioni di emigrati che,  a cavallo tra il 1892 e il 1924 , per motivi economici, abbandonarono la propria patria e  affrontarono un viaggio transoceanico nel tentativo di avere una vita migliore.

Il monumento, simbolo della Grande Mela, era la prima cosa che gli emigrati italiani, dopo tante peripezie, avevano modo di vedere sapendo di aver raggiunto il primo lembo di suolo americano.

Essa è costituita da una struttura in acciaio rivestita da fogli di rame. Essa quindi appariva in origine di colore rossastro tipico del rame ma successivamente si presentò di colore scuro e attualmente è di colore verde.

Ossidazione del rame e colore della statua della Libertà

Il colore della statua della Libertà che possiamo osservare nasce da una serie di reazioni del rame. La variazione del colore della statua della Libertà è il risultato della corrosione: il rame infatti nel tempo è andato incontro all’ossidazione a causa principalmente dell’ossigeno presente nell’aria sebbene tale fenomeno sia avvenuto in fasi successive.

Il rame infatti dapprima fu ossidato a ossido di rame (I) di colore rosso tipico della cuprite. Successivamente a ossido di rame (II) di colore nero tipico della tenorite secondo le reazioni:
4 Cu(s) + O2(g) → 2 Cu2O(s)
2 Cu2O(s) + O2(g) → 4 CuO(s)

Agli inizi dello scorso secolo il carbone, spesso ad alto contenuto di zolfo, è stata la principale fonte energetica. Dalla combustione del carbone si ottengono, quali prodotti di reazione, biossido di carbonio, triossido di zolfo e acqua.

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Ciascuno di questi tre prodotti reagisce con l’ossido di rame (II). Il biossido di carbonio, unitamente all’acqua, dà luogo alla formazione di idrossido carbonato rameico, sale doppio di rame (II) dal tipico colore verde che in natura si trova sotto forma di malachite:
2 CuO(s) + CO2(g) + H2O(l) → CuCO3 ∙ Cu(OH)2(s)

In diverso rapporto stechiometrico il biossido di carbonio, unitamente all’acqua, dà luogo alla formazione di idrossido carbonato rameico. Esso è un sale misto di rame (II) dal tipico colore azzurro che in natura si trova sotto forma di azzurrite:
3 CuO(s) + 2 CO2(g) + H2O(l) → CuCO3 ∙ Cu(OH)2(s)

L’ossido di rame (II) reagisce con triossido di zolfo e acqua per dare l’idrossido solfato rameico, sale doppio di rame (II) dal tipico colore verde che in natura si trova sotto forma di brochantite:
4 CuO(s) +  SO3(g) + 3 H2O(l) → CuSO4 ∙ 3 Cu(OH)2(s)

La formazione di questi tre composti ha conferito alla statua della Libertà la caratteristica patina di colore blu-verde che si osserva attualmente. Fortunatamente la formazione di questa patina ha creato uno strato protettivo sulla superficie preservando il rame sottostante da ulteriori reazioni secondo il fenomeno noto come passivazione.

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