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Home Tutto è Chimica

L’oro tra storia e chimica

di Maurizia Gagliano
16 Marzo 2023
in Tutto è Chimica
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L’oro tra storia e chimica

L’oro tra storia e chimica

L'oro è un metallo duttile e malleabile utilizzato per la manifattura di gioielli e monili per le sue proprietà di lucentezza e facilità di lavorazione.

Dalla sua scoperta che risale a circa 6000 anni fa, l'oro ha sempre avuto un ruolo speciale nella storia dell'umanità e, nei secoli, è stato considerato come un bene prezioso.

ADVERTISEMENTS

Come altri metalli forma con il mercurio un amalgama e forma con il rame, l'argento, il palladio e il platino leghe metalliche di durezza adeguata a forgiare oggetti preziosi.

L'oro ha da sempre rivestito un ruolo importante nella storia dell'umanità ed è stato considerato come merce di scambio essendo riconosciuto come valore comune a diverse società e culture. Con esso sono state coniate monete a titolo variabile e fin dall'antichità sono stati realizzati gioielli che venivano esibiti, quale simbolo di ricchezza, dalle persone facoltose.

Purezza dell'oro

A parte l'oro zecchino che è oro puro, in genere tale metallo è messo in commercio sotto forma di lega metallica il cui grado di purezza è indicato in carati. Il carato identifica le parti di oro in una lega su base 24/24. Quindi l'oro puro è a 24 carati mentre l'oro con cui sono realizzati i gioielli è a 18 carati ovvero sono presenti 18 g di oro in 24 g di lega metallica.

L'oro infatti è un metallo tenero e non può essere utilizzato da solo nella fabbricazione dei gioielli pertanto è mescolato ad altri metalli che conferiscono alla lega risultante un'adeguata durezza.

I metalli che sono uniti all'oro per costituire una lega sono in numero limitato e quelli più comunemente usati sono rame, argento, palladio e platino.

Il colore dell'oro è determinato quindi sia dal metallo con cui viene mescolato che dalle relative percentuali e i colori che si alternano alla ribalta della moda si ottengono dall'unione di due o più metalli mediante opportuni dosaggi nella formulazione della lega.

L'oro e i suoi colori

In tabella sono riportati i vari colori assunti dalle leghe e la relativa composizione percentuale della lega

ColoreComposizione della lega
Giallo (22 K)Oro 91.67 % Argento 5 % Rame 2 % Zinco 1.33 %
Rosso (18 K)Argento 25 % Oro 75 %
Rosa (18 K)Oro 75 % Argento 20 % Rame 5 %
Bianco (18K)Oro 75 % Platino o Palladio 25 %
Oro bianco (18K)Palladio 10 % Oro 75% Nichel 10 % Zinco 5 %
Grigio (18 K)Ferro 17 % Rame 8 % Oro 75 %
Verde (18K)Oro 75 % Argento 20 % Rame 5 %
Rosso (19.2 K)Oro 80 % Alluminio 20 %
Blu (12 K)Indio 54 %  Oro 46 %

Su ogni manufatto deve essere apposto, per legge, uno speciale punzone che reca il marchio identificativo del fabbricante e il titolo della lega della cui veridicità risponde il fabbricante stesso.

La febbre dell'oro

Metallo ambito e fonte di ricchezza era ricercato dagli alchimisti che volevano scoprire la pietra filosofale che poteva trasformare i metalli vili in oro. Le più grandi miniere si trovano in Sud Africa, Stati Uniti, Indonesia, Australia e Canada ma l'estrazione del metallo dalle miniere non si rivelava particolarmente redditizia né per i minatori, né per i proprietari.

Nel 1848 il falegname statunitense James W. Marshall riferì sulla presenza dell'oro a Sutter's Mill in California.

La sua scoperta costituì un impulso alla febbre dell'oro denominata California Gold Rush che portò in California circa 300.000 persone dal resto degli Stati Uniti e dall'estero. All'epoca non esisteva una legge sui diritti di proprietà nei giacimenti auriferi e tanti parteciparono a questa avventura.

Conseguenze del fenomeno

L'aspetto negativo fu il respingimento delle società indigene da parte dei cercatori d'oro, chiamati “quarantanove” con riferimento al 1849 anno di punta per l'immigrazione della corsa all'oro. Questo comportò il declino della popolazione dei nativi americani a causa delle malattie, della fame e del genocidio della California.

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L'aspetto positivo è lo sviluppo di metodi sofisticati per il recupero dell'oro successivamente adottati in tutto il mondo. In California si ebbe uno sviluppo di agricoltura e allevamento per soddisfare le esigenze dei coloni. San Francisco crebbe da un piccolo insediamento di circa 200 residenti nel 1846 a una città di circa 36.000 nel 1852 e nel 1850 la California divenne un nuovo stato.

Il fenomeno fu di grande portata e Charlie Chaplin produsse e interpretò, in modo magistrale, il film La febbre dell'oro (The Gold Rush) proiettato la prima volta il 26 giugno 1925.

La ricerca dell'oro ai giorni nostri

Attualmente vi sono ancora molti cercatori d'oro amatoriali che operano principalmente in Australia. Prendono la concessione da parte del governo di terreni auriferi. Da essi cercano di carpire il metallo prezioso avvalendosi a volte di mezzi rudimentali e a volte dotandosi di mezzi tecnologici. Il più semplice mezzo per trovare l'oro è il metal detector.

Un metal detector contiene una bobina e quando l'elettricità la attraversa, attorno ad essa si crea un campo magnetico. Quando si muove il rilevatore sul terreno, si muove anche il campo magnetico. Se si sposta il rilevatore su un oggetto metallico, il campo magnetico in movimento influisce sul moto degli elettroni degli atomi all'interno del metallo. Se si ha un campo magnetico variabile nel metallo, lì c'è una corrente elettrica che si muove che crea un campo magnetico. Questo secondo campo magnetico, attorno al metallo è captato dal rilevatore. Il metal detector ha una seconda bobina collegata a un circuito contenente un altoparlante che emette un suono caratteristico tanto amato dai cercatori

Come pulire l'oro

L'oro è un metallo poco reattivo che non tende a ossidarsi tuttavia per conferirgli una maggiore brillantezza si possono usare diversi metodi.

  • Detersivo per i piatti

Il detersivo per piatti funziona bene su tutti i tipi di oggetti d'oro in casa per sciogliere eventuali residui. Aggiungere  uno o due cucchiai in una ciotola di acqua calda, quindi immergere l'oggetto per circa 15 minuti. Successivamente, strofinarlo delicatamente con uno spazzolino a setole morbide o con un panno in microfibra. Risciacquare eventuali residui di sapone con acqua tiepida, quindi asciugare, di nuovo, delicatamente, con un panno pulito.

  • Bicarbonato di sodio

Sale da cucina e bicarbonato di sodio sono una combinazione efficace. Usare parti uguali di ciascuno e solubilizzarli in acqua calda e immergere l'oggetto per dieci minuti. Quindi sciacquare sotto l'acqua tiepida e asciugare delicatamente con un panno in microfibra.

  • Detergenti specifici

Essi hanno composizione variabile ma, in genere contengono alcuni delle seguenti sostanze: tiourea, metanolo, acido solfammico, tensioattivi, ammonio lauril solfato, tetrasodiumimminodisuccinato, acido citrico

Chimica

I numeri di ossidazione più comuni sono +1 e +3; stanti i valori elevati dei potenziali standard di riduzione sia lo ione Au3+ che lo ione Au+ tendono a ridursi e a precipitare come oro metallico. Stante la sua inerzia chimica l'oro viene rinvenuto allo stato natio nelle rocce aurifere o sotto forma di pepite nei fiumi.
Si trova associato al quarzo, e ai minerali contenenti solfuri. I solfuri cui si associa più spesso sono la pirite, la calcopirite, la galena, la sfalerite, l'arsenopirite, la stibnite e la pirrotite.

L'oro e le sue reazioni

L'oro è un metallo di transizione appartenente al gruppo 11 ed ha configurazione elettronica [Xe]4f14 5d10 6s1; è un metallo scarsamente reattivo ed è resistente all'attacco degli acidi. Si dissolve in acqua regia costituita da HCl e HNO3 in un rapporto di volume di 1:3 dove forma anioni AuCl4–.

L'acqua regia è detta tale in quanto è in grado di sciogliere il re dei metalli secondo la reazione:

Au + NO3– + 4 Cl– + 4  H3O+ → [AuCl4]– + NO  + 6 H2O

L'oro si scioglie in soluzioni basiche contenenti lo ione cianuro per formare lo ione dicianoaurato (I) [Au(CN)2]– ,e  insieme al mercurio, forma un amalgama.

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Tags: acido citricoacido cloridricoacido nitricoacqua regiaalchimiaarsenopiritecalcopirite

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Massimiliano Balzano, ideatore e creatore di questo sito; dottore di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso l’Università Federico II di Napoli. Da sempre amante della chimica, è cultore della materia nonché autodidatta. Diplomato al Liceo Artistico Giorgio de Chirico di Torre Annunziata.


Maurizia Gagliano, ha collaborato alla realizzazione del sito. Laureata in Chimica ed iscritta all’Ordine professionale. Ha superato il concorso ordinario per esami e titoli per l’insegnamento di Chimica e Tecnologie Chimiche. Docente.

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