La chinina: formazione, alcaloidi

La chinina, avente formula C20H24N2O2 ,la cui struttura è indicata in figura è uno dei principali costituenti e principi attivi dell’estratto di corteccia di Cinchona.

Già nel 1639 si riconobbe la sua efficacia, come rimedio antimalarico . La malaria è una malattia infettiva dovuta ad un protozoo, un microrganismo parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles.

struttura
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La malaria può presentarsi con sintomatologia variabile.

Nella maggior parte dei casi essa si presenta con febbre accompagnata da altri sintomi quali:

  • brividi
  • mal di testa
  • mal di schiena
  • sudorazione profusa
  • dolori muscolari
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • tosse

Le infezioni da Plasmodium falciparum non curate possono complicarsi con insufficienza renale, edema polmonare, coma e progredire fino al decesso. La malaria è scomparsa dal nostro Paese a partire dagli anni ’50. Per la presenza di un centro di asimmetria sono possibili due isomeri ottici ambedue presenti nella corteccia di Cinchona. L’isomero levogiro, corrispondente alla chinina ha proprietà farmacologiche molto diverse dal destrogiro, detto chinidina. Questo  ha la proprietà di legare i canali del sodio e per questa sua caratteristica è utilizzato sotto forma di solfato acido, di gluconato e di cloridrato nel trattamento delle aritmie cardiache ( flutter e fibrillazione atriale, tachicardia parossistica, extrasistoli).

Formazione della chinina

La chinina si forma dagli alcaloidi indolici attraverso modifiche strutturali, come l’idrolisi e decarbossilazione del gruppo estereo, la riduzione del gruppo aldeidico ad alcol primario e la successiva fosforilazione.

Un attacco nucleofilo intramolecolare forma quindi lo scheletro biciclico della chinuclidina. Lo stadio successivo prevede l’ossidazione del nucleo indolico e la sua apertura con formazione di una chetoidrossialdeide che un enzima specifico fa variare di conformazione e condensare sul gruppo amminico primario per dare il sistema chinolinico. Il terzo stadio prevede la modifica finale del prodotto ottenuto, quale l’aromatizzazione, l’introduzione del gruppo metossile sull’anello aromatico e la riduzione di un gruppo chetonico a gruppo alcolico.

La chinina, oltre che per l’azione antiprotozoaria è ricordata gli effetti antipiretici, analgesici e miorilassanti. Trova impiego anche nelle algie muscolari e articolari oltre che nelle nevralgie e negli stati febbrili. La chinina è usata anche in associazione a un complesso di vitamine B per rinforzare la struttura del capello stimolandone la crescita fisiologica.

Negli anni ’60 fu soppiantata dalla clorochina di formula C18H26N3Cl che agisce bloccando la sintesi del DNA e l’attività dei parassiti. Attualmente il suo impiego è limitato, essendo  riscontrato un crescente numero di ceppi resistenti alla clorochina in quasi tutte le aree endemiche. La determinazione della struttura chimica della chinina richiese circa 25 anni e la sua sintesi richiese oltre 50 anni

Alcaloidi

Gli alcaloidi sono basi azotate, molto eterogenei, in genere eterocicli, diffusi nelle piante. La grande varietà nella struttura e nelle proprietà chimiche rendono complicata una loro classificazione.

Vengono individuati tre tipi principali di alcaloidi:

1)      Alcaloidi non eterociclici o alcaloidi atipici (protoalcaloidi, ammine biologiche)

2)      Pseudo alcaloidi, derivati da terpenoidi o da purine

3)      Alcaloidi eterociclici o alcaloidi tipici

Gli alcaloidi eterociclici possono essere classificati in base alla struttura dell’eterociclo che contiene l’atomo di azoto.

Tra le basi azotate più importanti ricordiamo: la pirrolidina, la pirrolizidina, la piridina, la piperidina, il tropano, la chinolina, l’isochinolina, l’indolo, il benzopirrolo, l’imidazolo e la purina.

Gli alcaloidi, pur nella straordinaria varietà di caratteristiche strutturali, sono accomunati dalla presenza di azoto, dall’essere generalmente dei solidi bianchi, dalla loro basicità, insolubilità in acqua e solubilità negli alcoli. Gli elaborati sistemi di anelli presenti in queste sostanze hanno stimolato e assorbito gli sforzi di alcuni tra i più abili ricercatori del passato sia dal punto di vista della determinazione strutturale che da quello sintetico.

Molti alcaloidi hanno effetti fisiologici marcati e molti popoli già nell’antichità scoprirono queste caratteristiche. Ad esempio gli alcaloidi della cinchona si trovano nella corteccia della specie Cinchona, che è indigena degli altopiani orientali delle Ande.

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