Il profumo dei fiori: rosa, gerani, giacinto, giglio, viola,

Il profumo dei fiori accompagna le stagioni e costituisce un connubio inebriante di infinite sfaccettature.
La cultura dei fiori  fa parte della storia della civiltà: dai giardini egizi caratterizzati dall’armonia dei colori, dalla disposizione matematica e dalla combinazione delle forme e delle dimensioni  delle varie specie vegetali ai giardini pensili di Babilonia che erano una delle 7 meraviglie del mondo, ai giardini rinascimentali caratterizzati da una suddivisione geometrica degli spazi ottenuta con l’utilizzo di filari alberati fino ai giardini moderni che si legano strettamente con la nascita del parco pubblico urbano, solo per citarne alcuni.

Solo in tempi più recenti i fiori escono dai giardini ed assumono un ruolo nella società che  ciascuno durante il corso della vita. Si regalano fiori in molte occasioni come per una festa particolare ma anche per mostrare affetto ad un amico, a un genitore, ad un parente o alla persona amata.

Nell’Ottocento si sviluppò il linguaggio dei fiori per il quale ai vari fiori veniva attribuito un simbolo e tuttora si regalano fiori di un dato colore per esprimere un sentimento.

Ma una delle caratteristiche fondamentali dei fiori che li hanno resi così diffusi è il profumo che è tipico di ciascuna specie.

Il profumo prime delle ricerche

Fino agli ultimi decenni il processo biochimico della produzione profumo è rimasto un mistero: nel 1953, i chimici conoscevano 20 sostanze chimiche che conferiscono il profumo fragrante a una rosa e nel 2006, ne avevano scoperto circa 400.  

Molti fiori emettono profumi per favorire la riproduzione e attirare gli insetti impollinatori. La creazione di profumo è un esercizio di equilibrio: le piante devono generare abbastanza odore per indurre gli insetti per fecondare i fiori, ma non così tanto da sprecare energia. Infatti, per molte specie, l’emissione profumo non è costante ma diminuisce dopo l’impollinazione.

Il profumo è una miscela complessa di composti organici volatili a basso peso molecolare e l’odore di qualsiasi fiore non è mai dovuto a un singolo composto chimico. Si possono, tuttavia identificare quali sono le sostanze chimiche che contribuiscono in misura maggiore al profumo caratteristico di un fiore.

Rosa

Tra tutti i fiori quello più apprezzato, simbolo di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione è la rosa. Il suo profumo è inconfondibile ed è dovuto a tre sostanze chimiche.

Per primo vi è l’ossido  di rosa composto di tipo piranosidico che si presenta come isomero di tipo cis e di tipo trans. Tuttavia solo l’isomero di tipo cis è responsabile del tipico profumo che è avvertito a bassissime concentrazioni (5 ppb). La molecola, piuttosto complessa, riportata in figura

ossido di rosa

ha nome I.U.P.A.C. tetraidro-4-metil-2-(2-metilpropenil)-2Hpirano.

L’altro composto è il β-damascenone chetone derivante dalla degradazione dei carotenoidi. Esso è percepibile a concentrazioni ancora minori rispetto all’ossido di rosa: ne bastano 0.009 ppb.

Infine il terzo composto è il β-ionone appartenente anch’esso alla classe dei chetoni  derivante dai carotenoidi.

Vi sono pio altri composti che in misura minore contribuiscono al profumo della rosa ovvero il geraniolo, il nerolo, il citronellolo, il farnesolo  e  il linalolo.

Gerani

Se le rose sono le regine dei fiori i gerani sono sicuramente i signori dei balconi che trasmettono una grande manifestazione di vita le cui corolle si fanno apprezzare per la vastissima gamma dei colori che spaziano dal bianco puro al rosso fuoco, attraverso molte tonalità di rosa e di rosso, fino ai viola più intensi. Nel linguaggio dei fiori il geranio porta consolazione e conforto ai cuori infranti

La sostanza che maggiormente contribuisce al profumo dei gerani è l’eugenolo che fa parte degli allilbenzeni e ha formula C10H12O2 dal tipico odore di chiodi di garofano; sono presenti anche  il metilsalicilato estere dell’acido salicilico e metanolo dal profumo dolce e legnoso, il β-cariofillene sesquiterpene biciclico dotato di profumazione gradevole, il benzilbenzoato estere dell’acido benzoico e dell’alcol benzilico dal tenue odore aromatico e il benzilsalicilato estere benzilico dell’acido salicilico dall’odore delicato dolce floreale.

Giacinto

Il giacinto, fiore caro a molti poeti antichi tra cui Plinio, Virgilio e Teocrito, che lo hanno citato nei propri versi. Nel linguaggio dei fiori rappresenta gioco e divertimento. Tuttavia assume un significato diverso a seconda delle colorazioni: il giacinto rosso è simbolo di dolore mentre quello blu è simbolo di coerenza.

  • Il profumo del giacinto è dovuto a
    alcol cinnamilico  alcol primario aromatico insaturo a cui si associa l’odore del fiore
  • ocimenolo dal tipico odore di agrumi
  • etil-2-metossibenzoato che dà al profumo un odore fruttato.

Giglio

Il giglio che è considerato il più antico fiore ornamentale. Per i greci era un simbolo sacro perché lo ritenevano derivato dal latte della dea Era, è simbolo di purezza e castità ma anche di nobiltà e fierezza d’animo. Il suo profumo è molto apprezzato per l’idea di purezza e delicatezza evocata dalla sua scia olfattiva è dovuto a tre monoterpeni ovvero:

  • (E)-β– ocimene
  •  linalolo
  •  mircene.

Viola

violet pansy viola collage da Chimicamo
viola

La viola è sempre stata uno dei fiori più apprezzati, sia per l’aspetto estetico e per la delicata profumazione, da tutti i popoli e in tutti i tempi.La viola è timida e soave è il simbolo dell’amore romantico, ma anche dell’umiltà e della modestia.

Il composto chimico responsabile del profumo della viola è il è il β-ionone appartenente alla classe dei chetoni. Tale composto è in grado di desensibilizzare temporaneamente i recettori olfattivi e, conseguentemente per qualche istante non viene percepito alcun odore. Dato che la desensibilizzazione è solo temporanea è rilevato nuovamente il profumo dello ionone e quindi il profumo della viola sembra scomparire per poi riapparire.

Questi sono solo degli esempi infatti ogni fiore è caratterizzato dal suo profumo e quindi da una molteplicità di sostanze chimiche che vanno studiate e indentificate, ma, al di là del profumo e dei colori che rallegrano e appagano olfatto e vista, i fiori non andrebbero recisi ma lasciati crescere nella loro pianta.

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