Decoloranti per capelli: composizione e meccanismo di azione

I decoloranti  agiscono sulla melanina  ovvero la proteina che determina il colore dei capelli che si trova all’interno dello strato fibroso della corteccia capillare.

In linea di principio esistono due modi per rendere più chiaro il colore naturale dei capelli: impedire il processo di formazione dei pigmenti naturali contenuti nei capelli o decolorare chimicamente i pigmenti stessi tramite una reazione di ossidazione o per decomposizione delle molecole pigmentanti.

L’azione diretta sul processo di formazione dei pigmenti naturali può essere condotta solo mediante farmaci e quindi non è da considerarsi un trattamento cosmetico.

Ad esempio i capelli biondi possono essere resi biondo-platino per assunzione di farmaci a base di clorochina che trovano impiego nella cura della malaria, di infezioni tropicali e di disturbi dermatologici. I prodotti per la decolorazione dei capelli presentano sempre un’azione sbiancante sui pigmenti naturali.

Anticamente era usato un preparato naturale costituito da un infuso di camomilla romana ( Flores Camomillae romana) o tedesca (Flores Camomillae vulgaris) . Dal 1867, anno in cui il profumiere Thielley e il parrucchiere Leon Hugo presentarono all’esposizione mondiale di Parigi una soluzione al 3% di perossido di idrogeno, l’acqua ossigenata è diventata il componente principale di tutti i preparati ossigenati per capelli.

Meccanismo di azione dei decoloranti

Il perossido di idrogeno contenuto nei decoloranti penetra nel fusto del capello e ossida i pigmenti esistenti privandoli del colore. La decolorazione avviene in più fasi e il colore del capello cambia gradualmente. Nel corso del procedimento, infatti, i capelli mutano il colore naturale attraverso varie gradazioni di rosso e giallo prima di raggiungere il biondo definitivo.

Bisogna, tuttavia tener presente che il perossido di idrogeno aggredisce il capello facendogli perdere:

  • elasticità
  • resistenza
  • lucentezza.
decoloranti 1 da Chimicamo
decolorante

Inoltre i capelli così trattati non solo sono meno resistenti agli acidi e alle basi, ma possono insorgere problemi nelle successive tinture. I capelli ossigenati, infatti, sono più porosi e quindi assorbono i coloranti di ossidazione in misura maggiore rispetto ai capelli normali con la conseguenza che la colorazione ottenuta risulta più scura. Si tenga conto, inoltre, che decolorazioni troppo energiche possono provocare ustioni della pelle, rendere i capelli stopposi e infine spezzarli.

Permanente e decolorazione non devono mai essere effettuate contemporaneamente, ma bisogna aspettare almeno 15 giorni dopo la permanente per decolorare i capelli. I capelli biondi medi o scuri possono essere schiariti da uno fino a quattro gradi di tonalità. Invece  rendere biondi i capelli scuri è un’operazione delicata. I capelli di colore nero non dovrebbero mai essere decolorati in quanto la concentrazione di ossidante necessaria per ottenere un buon risultato è così elevata da arrecare inevitabilmente danni ai capelli.

Composizione dei decoloranti

I decoloranti contengono:

a)      Perossido di idrogeno (sbiancante). Per quanto possibile la concentrazione di questa sostanza nelle miscele già pronte per l’uso non dovrebbe superare il 9 % per evitare danni ai capelli e alla cute. Solitamente il perossido di idrogeno, poiché tende a decomporsi naturalmente, viene stabilizzato da sostanze quali l’acido fosforico, l’acetanilide ecc.

b)      Rafforzatori   di ossigenazione. Sono per lo più persolfati che di per sé non hanno azione schiarente, ma rafforzano l’azione del perossido di idrogeno

c)      Alcalinizzanti. Sono presenti in quasi tutti i prodotti decoloranti, ma non nelle lozioni schiarenti. Queste  contengono acqua ossigenata in soluzione debolmente acida (pH 4-4.5) allo scopo di ottenere una decolorazione blanda e lenta. Le sostanze alcalinizzanti rigonfiano il capello, allargano la cuticola e aumentano la forza ossidante del perossido di idrogeno. L’alcalinizzante maggiormente usato è l’ammoniaca.

d)     Tamponi. Al fine di evitare brusche variazioni di pH vengono aggiunte sostanze che formano una soluzione tampone. Esse si oppongono a brusche variazioni di pH anche per aggiunta di acidi o basi forti. Viene usato abitualmente un sale di ammonio che, con l’ammoniaca usata da alcalinizzante forma una soluzione tampone.

e)     Tensioattivi. Hanno la funzione di migliorare la bagnabilità dei capelli e di garantire una dispersione uniforme del prodotto decolorante

f)      Addensanti. Migliorano le caratteristiche di impiego del prodotto e vengono solitamente usati silice colloidale, derivati della cellulosa ecc.

g)      Agenti protettivi come ad esempio derivati della lanolina, lecitina, stearina, cera. Hanno lo scopo di limitare i danni arrecati alla cheratina dal processo di decolorazione penetrando nella cuticola danneggiata.

h)      Additivi colorati, soprattutto coloranti diretti, per donare particolari sfumature o compensare indesiderati effetti colorati

i)     Sbiancanti ottici. Accrescono la lucentezza dei capelli dando luogo a tonalità chiare e luminose. Queste sostanze hanno anche lo scopo di smorzare certe indesiderate sfumature arancio o giallastre.

Prodotti post-trattamento

Successivamente alla decolorazione sono applicati adeguati prodotti post-trattamento i quali contengono per lo più acidi deboli organici, come:

e agenti condizionatori come sali di ammonio quaternari. Essi  hanno lo scopo di:

  1. neutralizzare i residui alcalini
  2. eliminare il rigonfiamento
  3. diminuire la porosità
  4. distruggere il dannoso effetto del perossido di idrogeno
  5. rendere liscia la cuticola.

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