Monitoraggio delle emissioni di CO2

Un obiettivo della missione Copernicus CO2 è il monitoraggio delle emissioni di CO2 di origine antropica.

La missione Copernicus Carbon Dioxide Monitoring, o CO2M, è una delle  missioni europee Copernicus Sentinel Expansion.  Sarà la prima a misurare la quantità di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera.

Il monitoraggio e il controllo delle emissioni di NOx e CO2 rivestono particolare importanza per la limitazione dei cambiamenti climatici .

Le emissioni di tali gas sono state rilevate in alcune grandi centrali elettriche e sono state quantificate utilizzando un metodo che combina un algoritmo di rilevamento del pennacchio con uno basato sul bilancio di massa stimate come la differenza tra il flusso di massa in entrata e in uscita da un volume contenente la sorgente.

Accordo di Parigi

L’accordo di Parigi è un trattato internazionale giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici adottato da 196 Stati il 12 dicembre 2015 ed entrato in vigore il 4 novembre 2016.

L’accordo stabilisce obiettivi a lungo termine per guidare tutte le nazioni:

  • ridurre sostanzialmente le emissioni globali di gas serra per limitare l’aumento della temperatura globale in questo secolo a 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali., proseguendo gli sforzi per limitare ulteriormente l’aumento a 1.5 gradi
  • rivedere gli impegni dei paesi ogni cinque anni;
  • fornire finanziamenti ai paesi in via di sviluppo per mitigare i cambiamenti climatici, rafforzare la resilienza e migliorare le capacità di adattamento agli impatti climatici.

Per raggiungere questi obiettivi è necessaria una rapida e drastica riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica nei prossimi decenni. La maggior parte delle emissioni di CO2 di origine antropica è elevata nelle grandi città, centrali elettriche e impianti industriali.

Osservazioni satellitari

Lo studio si basa su osservazioni satellitari sintetiche generate da simulazioni di trasporto atmosferico.

Il monitoraggio delle emissioni di CO2 è fatto da satelliti con capacità di imaging dotati di spettrometri.

Lo spettrometro di imaging effettua il campionamento lungo una fascia larga 250 km e recupera la frazione molare di CO2 dell’aria secca da misurazioni nel vicino infrarosso e di NO2 nel campo del visibile.

Le osservazioni satellitari riducono l’incertezza sul monitoraggio delle emissioni dei gas serra e si potranno raccogliere dati di riferimento nazionali e globali. Tuttavia la trasparenza sui dati e la collaborazione tra vari paesi sono fondamentali per ipotizzare soluzioni che portino alla soluzione del problema

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