Il cromo esavalente è uno degli stati di ossidazione del cromo in molti composti ed è noto perché cancerogeno.
Si trova in natura nella crocoite di colore giallo zafferano in cui è presente il cromato di piombo e nella lopezite di colore rosso sotto forma di bicromato di potassio
Gli effetti sulla salute dei lavoratori esposti al cromo con numero di ossidazione +6 sono devastanti e vanno da asma, danno oculare, timpani perforati, irritazione respiratoria, danno renale, epatico, congestione polmonare ed edema, cancro respiratorio, irritazione cutanea, erosione e scolorimento dei denti.
I lavoratori più esposti sono quelli che lavorano nelle acciaierie in quanto per rendere inossidabile l’acciaio si aggiunge nichel e cromo.
Inoltre i composti contenenti cromo (VI) sono usati come pigmenti per vernici, coloranti, inchiostri per materie plastiche e come agente anticorrosivo.
L’acido cromico è utilizzato nella cromatura di superfici metalliche a scopo protettivo e decorativo e quindi usato dall’industria automobilistica e aerospaziale.
Tuttavia, a causa della sua tossicità e proprietà cancerogene, la cromatura sarà vietata nell’Unione Europea nel 2024.
Diffusione del cromo esavalente
Oltre che nei due minerali è presente sulla crosta terrestre a causa di attività antropogeniche.
Le acque incontaminate contengono quantità estremamente basse di cromo (VI) inferiori a 1 μg/L ma in prossimità di industrie siderurgiche e conciarie le concentrazioni superano questa soglia.
Il fumo di tabacco contiene cromo esavalente e le sue quantità in ambienti chiusi sono centinaia di volte maggiori rispetto a quelle all’aperto
Proprietà dei composti con cromo esavalente
I composti più comuni di cromo esavalente sono:
- bicromato di ammonio (NH4)2Cr2O7, di potassio K2Cr2O7, di sodio Na2CrO4
- cromato di bario BaCrO4,di calcio CaCrO4, di stronzio SrCrO4, di potassio K2CrO4, di zinco ZnCrO4, di piombo PbCrO4
- triossido di cromo CrO3 di colore rosso scuro
- cloruro di cromile CrO2Cl2 liquido di colore rosso che si decompone violentemente a contatto con l’acqua liberando acido cloridrico (HCl) e acido cromico H2CrO4
Come tutti i composti del cromo sono caratterizzati dall’essere colorati: i bicromati sono arancioni, i cromati gialli
Le proprietà fisiche variano a seconda del composto sebbene la solubilità in acqua è una caratteristica comune ad eccezione del cromato di bario, piombo e calcio.
Il cromo (VI) è un energico ossidante in ambiente acido infatti il potenziale normale di riduzione relativo alla semireazione:
Cr2O72- + 14 H+ + 6 e–→ 2 Cr3++ 7 H2O
è pari a + 1.33 V
Cemento e cromo esavalente
Il cromo (VI) è contenuto nel cemento infatti le materie prime per la produzione del clinker ovvero minerali e rottami di ferro, bauxite, scarti delle industrie metallurgiche contengono cromo come metallo o allo stato trivalente.
Durante la produzione del cemento il cromo entra in contatto con l’ossigeno in ambiente basico all’interno del forno. La combinazione di calce libera, ossigeno e alta temperatura favorisce la parziale ossidazione del cromo (III) a cromo (VI).
L’ossidazione del cromo (III) a cromo (VI) avviene secondo la seguente reazione:
4 Cr2O3 + 6 O2 + 8 K2O → 8 K2CrO4
Per questo motivo dal gennaio 2005, a seguito dell’attuazione della direttiva della Comunità Europea i cementi immessi sul mercato europeo non devono rilasciare, se miscelati con acqua, più di 2 mg/kg.
Per rispettare la direttiva e preservare la salute dei muratori si sono attuate diverse strategie.
Per ridurre Cr(VI) a Cr (III) in ambiente basico sono necessari agenti riducenti forti come composti di:
- ferro (II) principalmente sotto forma di solfato ferroso FeSO4 che è il più utilizzato a causa del basso costo e larga disponibilità. Tuttavia a causa della sua scarsa stabilità a temperature elevate ed elevata umidità che si verificano tipicamente nelle fasi di produzione del cemento è necessario un dosaggio maggiore. Se il cemento ha un contenuto particolarmente alto di cromato il solfato di ferro (II) non è in grado di ridurre completamente il cromo.
- stagno (II) principalmente sotto forma di solfato stannoso SnSO4. Nonostante le sue buone caratteristiche, a causa del suo costo elevato, non è utilizzato per le normali applicazioni.
- antimonio(III) come ossido di antimonio (III) Sb2O3. Essi sono i riducenti utilizzati più recentemente e hanno elevata efficacia e costo inferiore rispetto al solfato di stagno (II)