Cloruro di benzalconio: attenti al gatto

Il cloruro di benzalconio è un sale di ammonio quaternario in cui l’azoto è legato a due gruppi metilici, un gruppo benzenico e un gruppo alchilico contenente un numero pari di atomi di carbonio che va da 8 a 18

cloruro di benzalconio

Usi

Può essere usato come biocida, tensioattivo cationico o catalizzatore per trasferimento di fase . Questo tipo di catalizzatore  accelera la migrazione di reagenti in un sistema eterogeneo da una fase ad un’altra dove può avvenire la reazione.

Per la sua azione antisettica il cloruro di benzalconio è presente in molte preparazioni non alcoliche utilizzate come disinfettanti e antisettiche. Queste soluzioni, a diversa concentrazione sono classificate come presidio medico chirurgico . Sono utilizzate in detergenti per le mani, salviettine umidificate e per detergere e igienizzare superfici.

A piccole concentrazioni è presente, quale conservante, in spray nasali, spray per orecchie, colliri, collutori e creme spermicide.

È  usato come antisettico da applicarsi sulla cute, sui tessuti e sulle mucose e come disinfettante per materiale medico e chirurgico. Tuttavia i materiali di gomma quali guanti chirurgici, endoscopi, oggetti di polipropilene e polietilene tendono ad assorbire i sali di ammonio quaternari che vengono utilizzati per sterilizzare questi materiali con una conseguente diminuzione della loro concentrazione al punto che queste soluzioni non abbiano più effetto germicida.

Si sono infatti verificate infezioni ospedaliere causate da materiali conservati in soluzioni non più attive di cloruro di benzalconio. Anche le bende e le garze assorbono il cloruro di benzalconio presente in una soluzione diminuendone la concentrazione con conseguente scarso o nullo potere antisettico.

L’azione battericida del cloruro di benzalconio viene attribuita alla denaturazione delle proteine con cui viene a contatto provocando modificazioni enzimatiche irreversibili a carico della doppia membrana lipidica delle membrane cellulari di cui modifica la permeabilità con perdita di enzimi e inattivazione del microrganismo

Il cloruro di benzalconio è più attivo nei confronti di Gram positivi rispetto a quanto non lo sia nei confronti di Gram negativi. Esplica la sua azione anche nei confronti di miceti, virus lipofili e HIV ma non uccide le spore. Formulazioni più recenti in cui al cloruro di benzalconio sono miscelati altri sali di ammonio quaternari sono usate per estendere lo spettro biocida e aumentare l’azione disinfettante.

Possibili danni

Si ritiene tuttavia che concentrazioni tra 0,1 e 0,5% siano in grado di dare irritazione delle mucose oculari. A  livello cutaneo  le soluzioni ad alte concentrazioni sono irritanti. L’esposizione prolungata a tale composto può provocare irritazioni e in casi estremi asma, dermatiti croniche e disturbi del sistema immunitario.

Per questo motivo molti colliri sono distribuiti in confezioni monodose per eliminare l’uso dei conservanti.

Il cloruro di benzalconio non deve essere usato insieme ai saponi e detergenti anionici che lo rendono inattivo.

Nei gatti l’esposizione a cloruro di benzalconio si verifica in genere per ingestione o per esposizione cutanea dopo l’utilizzo del prodotto.

Il cloruro di benzalconio è contenuto in molti e comunissimi detergenti per i pavimenti e superfici. L’utilizzo di soluzioni scarsamente diluite può provocare seri danni ai nostri amici che camminando entrano in contatto con la sostanza. Poiché i gatti sono particolarmente attenti alla loro pulizia e ricorrono alla loro saliva e alla loro lingua per mantenere il loro manto pulito ingerendo il prodotto.

Le conseguenze non sono sempre visibili ma in caso di un cucciolo che ingerisce elevate quantità di cloruro di benzalconio possono provocare irritazione delle mucose orali e buccali fino alla comparsa di ulcere sulla lingua e sul palato.

Si raccomanda quindi di risciacquare abbondantemente con acqua calda le superfici trattate con tali prodotti. Si evita così che il nostro amico con la coda ne possa minimamente essere danneggiato.

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