Gli acidi diabolici sono acidi bicarbossilici a lunga catena che presentano due ramificazioni metiliche al centro della catena carboniosa. Essi sono presenti in alcuni tipi di batteri
Il Butyrivibrio è un batterio appartenente alla famiglia delle Lachnospiraceae presente nel sistema gastrointestinale di alcuni animali ed in particolare nel rumine dei ruminanti che partecipa alla digestione della cellulosa. L’acido grasso più abbondante nel Butyrivibrio ha una catena costituita da 32 atomi di carbonio con due gruppi metilici posizionati rispettivamente in posizione 15 e 16:
HOOC-(CH2)13-CH(CH3)- CH(CH3)- (CH2)13-COOH
Questi acidi sono stati rilevati anche nei lipidi centrali del genere Thermotogae. Essi sono batteri che vivono nei sistemi idrotermali marini di acque profonde e giacimenti petroliferi marini e continentali ad alta temperatura
Origine del nome
Il nome bizzarro di acidi diabolici deriva dal greco διαβαλλω che significa indurre in errore in quanto è particolarmente complesso isolarli tramite le normali tecniche cromatografiche; secondo altri fu uno degli scopritori, il chimico Klein, a notare che essi avevano una somiglianza strutturale con le corna del diavolo.
Formula
In generale degli acidi diabolici può essere rappresentato come
HOOC-(CH2)m-CH(CH3)- CH(CH3)- (CH2)n-COOH
dove m e n possono essere diversi ed inoltre possono contenere siti di insaturazione