I non metalli hanno la tendenza ad acquistare elettroni e pertanto si comportano da ossidanti: il loro potere ossidante aumenta all’aumentare dell’elettronegatività.
Periodicità e capacità ossidanti
Poiché l’elettronegatività diminuisce dall’alto verso il basso lungo un gruppo tra gli alogeni il più forte ossidante è il fluoro e il meno ossidante è lo iodio.
Il fluoro che è l’elemento più elettronegativo tra tutti è il più forte ossidante; esso infatti è in grado di ossidare l’ossigeno presente nell’acqua secondo la reazione:
F2(g) + 2 H2O(l) → 3 HF (aq) + O2(g)
Il cloro che nell’ambito degli alogeno è il più elettronegativo dopo il fluoro ossida sia lo ione bromuro che lo ione cloruro secondo le reazioni:
Cl2(g) + 2 Br–(aq) → 2 Cl–(aq) + Br2(l)
Cl2(g) + 2 I–(aq) → 2 Cl–(aq) + I2(s)
Mentre il bromo riesce a ossidare lo ione ioduro:
Br2(l) + 2 I–(aq) → 2 Br–(aq) + I2(s)
Gli alogenuri possono essere ossidati da opportuni agenti ossidanti secondo la semireazione:
2 X–→ X2 + 2 e–
Agenti ossidanti tra cui KMnO4 e K2Cr2O7 ossidano Cl–, Br– e I– rispettivamente a Cl2, Br2 e I2 ma non riescono a ossidare lo ione F– che è il più forte tra gli ossidanti pertanto per ottenere F2 bisogna procedere per via elettrochimica.
Gli anioni monoatomici dei non-metalli e le loro forme protonate abitualmente esibiscono il loro numero di ossidazione più basso così ad esempio il cloro che ha numeri di ossidazione -1, +1, +3, +5 e +7 quando è presente come ione Cl– ovvero nella sua forma protonata HCl ha numero di ossidazione pari a -1 che è il numero di ossidazione più basso che ha il cloro.
A seconda delle loro proprietà i non metalli possono essere suddivisi in due categorie:
1) Non metalli che hanno un’elettronegatività maggiore di 2.8
2) Non metalli che hanno un’elettronegatività compresa tra 1.9 e 2.8
I primi sono ottimi agenti ossidanti infatti il fluoro molecolare deve essere conservato in contenitori di nichel o di rame che danno luogo al fenomeno della passivazione in quanto si ricoprono di un sottile film mentre gli altri metalli vengono facilmente ossidati dal fluoro che tende spontaneamente a trasformarsi in F–.
L’ossigeno molecolare O2 è un forte agente ossidante ma le reazioni avvengono con una velocità molto bassa.
Alla seconda categoria appartengono non metalli che vengono raramente usati quali ossidanti.
Reazioni
I non metalli partecipano ad alcune reazioni di sintesi: molti non metalli infatti reagiscono con i metalli per dar luogo alla formazione di composti ionici la cui formula può essere determinata dalla carica del catione e da quella dell’anione.
Ad esempio dalla reazione tra alluminio e bromo si ottiene un composto la cui formula può essere prevista tenendo conto del fatto che l’alluminio ha carica +3 e il bromo ha carica -1 pertanto la formula è AlBr3. La reazione non bilanciata è:
Al + Br2 → AlBr3
Pur essendo una reazione di ossidoriduzione essa può essere facilmente bilanciata anche “a vista” tenendo conto che a sinistra di sono due atomi di bromo e a destra ve ne sono tre quindi a sinistra si mette il coefficiente 3 davanti a Br2 e a destra il coefficiente 2 davanti a AlBr3. L’alluminio viene quindi bilanciato di conseguenza ottenendosi:
2 Al + 3 Br2 → 2 AlBr3
In una reazione di sintesi molti non metalli possono reagire con non metalli più reattivi con formazione di un composto covalente:
S8(s) + 8 O2(g) → 8 SO2(g)
Alcuni ossidi di non metalli possono decomporsi per riscaldamento in una reazione di ossidoriduzione:
2 Cl2O5(g) → 2 Cl2(g) + 5 O2(g)
mentre altri ossidi di non metalli come il pentossido di diazoto si decompongono in una reazione di ossidoriduzione in un elemento e in un composto:
2 N2O5(g) → O2(g) + 4 NO2(g)