La krennerite è uno dei minerali auriferi più comuni ma è abbastanza raro dato che l’oro si trova generalmente allo stato nativo. È, insieme alla silvanite e alla calaverite di cui è polimorfo, un tellururo di oro con formula AuTe2. Infatti mentre la krennerite è ortorombica, la calaverite si trova nel sistema cristallino monoclino
Altri minerali auriferi sono la kostovite, in cui è presente anche il rame, la nagyágite, solfotellururo di bismuto e antimonio, con tracce di oro e piombo e petzite tellururo di argento e oro in rapporto di 3:1
Nel 1877 Gerhard vom Rath denominò questo minerale in onore di József Sándor Krenner cristallografo e curatore del Museo dei Minerali Ungherese e professore all’Università Tecnica di Budapest.
Diffusione
È comunemente associata a oro nativo dove il prezioso metallo si presenta anche come grani isolati lungo le fessure intragranulari di tellururo.
Inoltre è associata a pirite, rodalquilarite, hessite e fluorite oltre agli altri minerali auriferi e può contenere anche argento in quantità variabili. Si trova con altri telluridi nelle vene idrotermali ed è presente, storicamente, a Săcărâmb in Transilvania, ora conosciuta come la regione di Baia Sprie in Romania
Si rinviene anche in Russia, Kazakhstan, Canada, Australia, Isole Fiji, e Giappone. Negli Stati Uniti è diffusa in Colorado
Proprietà della krennerite
La krennerite ha un colore che varia dal bianco argento al giallo ottone, un peso specifico di 8.62 e una durezza, nella scala di Mohs, di 2.5. Mostra anisotropia e in presenza di acido nitrico mostra una lieve effervescenza
Usi
Oltre che come pietra da collezione è utilizzata per l’estrazione dell’oro.
Quando i grani di krennerite sono riscaldati in soluzioni tampone 0,2 M con un pH da 2 a 12 a 220 °C, il tellurio è rimosso selettivamente.
I filamenti d’oro prodotti crescono perpendicolarmente alla superficie della calaverite e hanno diametri che vanno da 200 a 500 nm, con lunghezze fino a ~25 μm. Dal punto di vista strutturale, sono cristalli d’oro orientati in modo casuale, che formano aggregati generalmente dendritici. La loro morfologia non varia in modo significativo con il pH e la temperatura della soluzione, ma l’entità della reazione dipende dalla solubilità dello ione Te4+ in soluzione