L’emimorfite è un silicato basico di zinco con formula Zn4Si2O7(OH)2· H2O che, insieme alla smithsonite, è un minerale da cui si estrae prevalentemente lo zinco.
Sebbene l’emimorfite e la smithsonite siano minerali diversi con diverse composizioni chimiche e strutture cristalline, sono state spesso confuse. Spesso, infatti, un singolo esemplare è una miscela dei due. Fino alla metà del XIX secolo il nome “calamina” era usato per entrambi i minerali.
Il mineralogista tedesco Adolph Kenngott nel 1853 attribuì questo nome al minerale dal termine emimorfismo. Questo termine si riferisce a cristalli che hanno un asse di simmetria le cui estremità non sono equivalenti.
Diffusione dell’emimorfite
I minerali associati all’emimorfite sono: smithsonite, sfalerite, cerussite, anglesite e galena .
Si trova in molti miniere di zinco in tutto il mondo sebbene sia presente sotto forma di microcristalli. Tuttavia, ci sono molte località in cui vi sono ottimi esemplari.
In Europa è presente in Belgio, Francia, Austria, Grecia, Romania e Italia in particolare in Sardegna. In Asia è presente in Cina, Siberia e Iran mentre in Africa in Namibia e Congo.
Il paese dove vi sono notevoli esemplari è il Messico oltre agli Stati Uniti nel Colorado, Arizona, New Jersey e Missouri.
Proprietà

Si presenta in due forme diverse, ma distinte: cristallina o globulare. La maggior parte delle emimorfiti è bianca, grigia, incolore o marrone. Gli esemplari rari con cristalli apprezzati dai collezionisti di minerali sono di colore giallo, verde bluastro o blu brillante.
Cristallizza secondo un sistema ortorombico, ha un peso specifico tra 3.4 e 3.5 e una durezza, nella scala di Mohs tra 4.5 e 5.
Usi
Oltre che per l’estrazione dello zinco l’emimorfite è una gemma da collezione preferita perché si presenta in una gamma di colori spettacolari. A causa della sua scarsa durezza e della sua scollatura perfetta è scarsamente utilizzata in gioielleria perché è fragile e si rompe facilmente all’impatto.
Stante l’elevata richiesta nel 2020 sono arrivati sul mercato numerosi cristalli blu elettrico da miniere messicane. Si è scoperto, tuttavia, che la colorazione era dovuta al blu di ftalocianina, pigmento blu sintetico brillante