La calorimetria è quella parte della chimica che si occupa di determinare il calore specifico, la capacità termica e il calore latente
Uno degli interessi primari della calorimetria consiste nella determinazione del calore di reazione ovvero della quantità di calore scambiato tra un sistema e il suo intorno quando avviene una reazione chimica a pressione e temperatura costante.
Il dispositivo utilizzato dalla calorimetria per ottenere i calori di reazione è il calorimetro. Esso consente di prevedere il calore sviluppato in una reazione esotermica o assorbito nel corso di una reazione endotermica. La calorimetria è impiegata anche in ambito clinico. Essa consente la misurazione del metabolismo basale, cioè la quantità di energia che l'organismo investe per mantenere le funzioni vitali quando è completamente a riposo.
Sono proposti alcuni tipici esercizi sulle applicazioni della calorimetria.
Esercizi
1) Calcolare il calore sviluppato dalla combustione di 4.50 g di metano sapendo che ΔH = – 890 kJ.
La reazione di combustione del metano è rappresentata dalla seguente equazione:
CH4 + 2 O2 → CO2 + 2 H2O ΔH = – 890 kJ
Un valore negativo di ΔH implica che la reazione è esotermica ovvero avviene con sviluppo di calore. Nello specifico la combustione d 1 mole di metano produce 890 kJ.
Il peso molecolare del metano è pari a 16.04 g/mol; convertiamo quindi i grammi in moli:
moli di metano = 4.50 g ( 1 mol / 16.04 g) = 0.280
Il calore sviluppato dalla combustione di 0.280 moli di CH4 è pari a:
Q = 0.280 mol ( 890 kJ/mol) = 250 kJ
2) Calcolare il calore sviluppato dalla decomposizione di 5.00 g di H2O2 sapendo che ΔH = – 196 kJ
La reazione di decomposizione del perossido di idrogeno è:
2 H2O2(l) → 2 H2(g) + O2(g)
Pertanto dalla decomposizione di 2 moli di H2O2 si ottengono 196 kJ; quindi dalla decomposizione di 1 mole di H2O2 si ottengono 196/2 = 98 kJ
Il peso molecolare di H2O2 è pari a 34.0 g/mol; convertiamo i grammi in moli:
moli di H2O2 = 5.00 g ( 1 mol / 34.0 g) = 0.147
Il calore sviluppato da 0.147 moli di H2O2 è pari a:
Q = 0.147 mol ( 98 kJ/mol) = 14.4 kJ
3) Se vengono mescolati in un calorimetro 50.0 mL di HCl 1.0 M e 50.0 mL di NaOH 1.0 M la temperatura aumenta da 21.0 a 27.5 °C. Calcolare la variazione di entalpia in kJ/mol di HCl assumendo che il calorimetro perda solo una quantità di calore trascurabile, che la densità della soluzione risultante sia pari a 1.0 g/mL e che il calore specifico sia di 4.18 J/gK. Si assumano i volumi additivi
Il volume totale della soluzione è pari a 50.0 + 50.0 = 100.0 mL
La massa della soluzione è data da m = d ∙ V = 1.0 g/mL ∙ 100 mL = 100.0 g
ΔT = 27.5 – 21.0 = 6.5 °C
Ovvero 6.5 K trattandosi di una differenza tra temperature
Utilizzando la formula Q = m c ΔT
Dove Q è il calore espresso in Joule, c è il calore specifico espresso in J/gK e m è la massa espressa in grammi si ha:
Q = 100.0 g ∙ 4.18 J/gK ∙ 6.5 = 2.7 ∙ 103 J = 2.7 kJ
Il testo dell'esercizio richiede di calcolare la variazione di entalpia in kJ/mol di HCl quindi dobbiamo calcolare le moli di HCl
Moli di HCl = 0.0500 L ∙ 1.0 M = 0.0500
Ciò implica che dalla reazione di 0.0500 moli di HCl si sviluppano 2.7 kJ pertanto da 1 mole di HCl si sviluppano 2.7 kJ x 1 mol/ 0.0500 mol= 54 kJ
Quindi ΔH = – 54 kJ/mol
4) Quando 50.0 mL di AgNO3 0.100 M e 50.0 mL di HCl 0.100 M vengono mescolati a pressione costante in un calorimetro la temperatura aumenta da 22.30 °C a 23.11 °C in quanto avviene la reazione: AgNO3(aq) + HCl(aq) → AgCl(s) + HNO3(aq).
Calcolare la variazione di entalpia della reazione in kJ/mol di AgNO3 assumendo che la massa della soluzione risultante sia di 100.0 g e che il suo calore specifico è di 4.18 J/g°C
ΔT = 23.11 – 22.30 = 0.81 °C
Utilizzando la formula Q = m c ΔT si ha:
Q = 100.0 g ∙4.184 J/g°C ∙ 0.81 = 338.9 J
Calcoliamo le moli di AgNO3
moli di AgNO3 = 0.0500 L ∙ 0.100 M = 0.00500
quindi dalla reazione di 0.00500 moli si ottengono 338.9 J. Pertanto dalla reazione di 1 mole di AgNO3 si ottengono 1 mol x 338.9 J/ 0.00500 mol = 6.78 ∙ 104 J = 67.8 kJ
Quindi ΔH = – 67.8 kJ/mol
5) Nella reazione di combustione di 4.00 g di metilidrazina la temperatura del calorimetro aumenta da 25.00 a 39.50 °C. Sapendo che l'equivalente in acqua del calorimetro è di 7.794 kJ/°C si calcoli il calore di combustione di una mole di metilidrazina
La reazione di combustione della metilidrazina è:
2 CH3NHNH2(l) + 5 O2(g) → 2 N2(g) + 2 CO2(g) + 6 H2O(l)
ΔT = 39.50 – 25.00 = 14.50 °C
Q = 7.794 kJ/°C ∙ 14.50 °C = 113.0 kJ
Tale calore si sviluppa dalla combustione di 4.00 g di metilidrazina che corrispondono a 4.00 g ( 1 mol/46.1 ) = 0.0868 moli
Dalla combustione di 0.0868 moli si sviluppano 113.0 kJ
Il calore sviluppato dalla combustione di 1 mole è quindi pari a 113.0 kJ ∙ 1 mol / 0.0868 mol = 1.30 ∙ 103 kJ