In termodinamica vi sono alcune grandezze, quali ad esempio l’energia interna U e l’entalpia H e l’entropia S che sono delle funzioni di stato per le quali interessa lo stato iniziale e quello finale, ma non come si pervenga allo stato finale da quello iniziale.
La variazione di tali grandezze ovvero, ad esempio Uf – Ui essendo Uf l’energia interna finale e Ui l’energia interna iniziale è denotata con ΔU.
Vi sono poi altre grandezze, quali ad esempio il lavoro w e il calore q che non sono funzioni di stato e pertanto NON si può considerare Δw o Δq in quanto esse non sono funzioni di stato, ma piuttosto dw e dq.
Per meglio comprendere questo concetto consideriamo il differenziale df in cui:
df = 2xy3dx + 3x2y2dy (1)
nelle variabili x e y.
Ci dobbiamo chiedere dove esista una funzione f = f(x,y) tale che:
df = ( δf/δx)y dx + ( δf/δy)x dy (2)
ovvero in altre parole dove esista una funzione f = f(x,y) tale che:
( δf/δx)y = 2xy3 (3a)
e
( δf/δy)x = 3x2y2 (3b)
Affinché ciò si verifichi è necessario che le derivate seconde miste debbano essere uguali:
(δ2f/δxδy) = (δ2f/δyδx) (4)
Si noti che a sinistra si è presa prima la derivata rispetto a y e poi la derivata del risultato rispetto a x e viceversa a destra.
Se f esiste allora le equazioni (3°) e (3b) sono corrette. Avvaliamoci delle equazioni (3°) e (3b) e abbiamo:
δ/δy(δf/δx)y = δ/δy ( 2xy3) = 6xy2 (5a)
e
δ/δx(δf/δy)x = δ/δx (3x2y2) = 6xy2 (5b)
essendo uguali le derivate seconde miste possiamo concludere che esiste una funzione f(x,y) tale che le equazioni (1) e (2) sono uguali.
Il differenziale df nell’equazione (1) è detto differenziale esatto in quanto una funzione esiste una funzione f tale che l’equazione (2) può essere usata per calcolarla.
Si consideri ora il differenziale dg:
dg = 2x2y3dx + 3x3y2dy (6)
Per sapere se dg è un differenziale esatto i coefficienti di dx e dy sono le rispettive derivate parziali di g. Poiché
δ/δy (2x2y3) = 6x2y2 (7a)
e
δ/δx 3x3y2 = 9xy2 (7b)
non sono uguali allora il differenziale dg non è esatto e non esiste una funzione g(x,y) tale che dg dia l’equazione (6).
Entrambi i differenziali df e dg possono essere integrati supponiamo, ad esempio, da x1,y1 a x2,y2. L’integrale
∫df = f(x2,y2) – f(x1,y1) (8)
Dipende solo dai punti iniziali e finali in quanto df è un differenziale esatto e la funzione f esiste. Il differenziale dg può essere integrato ma non è equivalente all’equazione (8) in quanto non vi è una funzione g(x,y) che dia l’equazione (6).
Consideriamo ora il Secondo principio della termodinamica: una delle sua conseguenze è che per un processo reversibile dq/T è esatto, dqrev non è esatto, ma dqrev /T è esatto.
Ciò implica che dqrev /T è il differenziale di una nuova funzione (funzione di stato) il cui integrale sia indipendente dal percorso. Tale funzione è detta entropia ed è indicata con S ed è una funzione di stato.