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Home Chimica

Il metodo delle combinazioni lineari o LCAO

di Chimicamo
15 Ottobre 2022
in Chimica, Chimica Fisica
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Il metodo delle combinazioni lineari o LCAO -chimicamo

Il metodo delle combinazioni lineari o LCAO -chimicamo

Il metodo delle combinazioni lineari o LCAO ( linear combination atomic orbitals) è un metodi di approssimazione per ottenere la funzione d'onda per gli orbitali molecolari.

Supponiamo di avere fondate ragioni per credere che la funzione d'onda vera ψ abbia le caratteristiche di due funzioni note ψ1  e ψ2.

Si può cioè scrivere ψ = c1 ψ1 + c2 ψ2  (*)

Dove c1  e c2  sono costanti da scegliere in modo da rendere minima l'espressione dell'energia.

Funzioni d'onda tipo la (*) sono particolarmente adatte al metodo variazionale. L'energia ε  è data da:

ε = ∫ψHψ dτ  /∫ψ 2 dτ =

c12∫ψ 1 Hψ 1 dτ  + 2 c1c2∫ψ 1 Hψ 2 dτ  + c22∫ψ 2 Hψ 2 dτ  /c12∫ψ 1 2 dτ+ 2c1c2∫ψ 1 ψ 2 dτ +c22∫ψ2 2 dτ

(◘)

tale equazione viene molto semplificata se si adotta la seguente notazione

Hrs = ∫ψ rHψ s dτ    e Srs =∫ψ 1 ψ 2 dτ   (◘◘)

Allora Hrs= Hsr e Srs= Ssr . se ψ 1  e  ψ 2 sono separatamente normalizzate ovvero ∫ψ 12 dτ  = 1 e

∫ψ 22 dτ  = 1 allora S11= S22 = 1

Definiamo  Hrs l'elemento di matrice H relativo a ψr e ψs.

Nello stesso modo potremmo chiamare Srs l'elemento di matrice dell'unità ma è meglio chiamarlo integrale di sovrapposizione. Si può dimostrare che se ψ1 e ψ2 sono normalizzate  I S12 I ≤ 1 e il segno dell'uguaglianza vale solo quando ψ1 e ψ2  sono identiche.

S12 viene definito integrale di sovrapposizione in quanto, supponendo di tracciare le superfici limite dei singoli orbitali ψ1 e ψ2  , il prodotto ψ1  ψ2  è trascurabile tranne nei punti in cui le superfici si sovrappongono: sono solo queste regioni che danno un efficace contributo all'integrale ∫ψ 1 ψ 2 dτ  .

Se , come si può vedere in figura

imagesCA1YCFOE

le due superfici limite sono separate non vi è alcuna sovrapposizione e S12=0 ; quando si avvicinano S12 aumenta.

Sostituendo nella (◘)  i valori delle (◘◘) si ha:

ε = c12H11 + 2 c1c2H12+c22H22/ c12S11+2c1c2S12+c22S22

I parametri c1 e c2 sono le sole variabili e per sapere quali siano I valori c1 e c2 che rendono una funzione generale c1 ψ1 + c2 ψ2  la migliore approssimazione possibile alla funzione vera possiamo usare il metodo variazionale : ε deve essere stazionario ( nello stato fondamentale un minimo) rispetto a c1 e c2 scrivendo le condizioni:

δε/δc1=0             δε/δc2=0

si ottengono le cosiddette equazioni secolari:

c1(H11-ES11) + c2(H12-ES12)=0

LEGGI ANCHE   Struttura molecolare del benzene

c1(H12-ES12) + c2(H22-ES22)=0

in cui si scrive E invece di ε perché per questi valori di c1 e c2 , ε è il valore più vicino all'energia vera.

Risolvendo le equazioni secolari si può ottenere l'energia E e anche il rapporto dei coefficienti c1 e c2.

Questa forma del metodo variazionale è nota anche come metodo di Rayleigh-Ritz ed era stato elaborato prima della meccanica ondulatoria.

I vantaggi di tale metodo consistono nel fatto che lo si può estendere a qualsiasi numero di funzioni componenti e nel fatto che si ottengono equazioni lineari ( le equazioni secolari).

E' importante ricordare due semplificazioni dei metodi variazionali:

  1.        Spesso non è necessario rendere minima la funzione d'onda completa perché vi possono essere ragioni fisiche o chimiche per supporre che le orbite di certi elettroni si conservino relativamente immutate. Un esempio è fornito dagli elettroni del livello interno dell'atomo che, avendo nuvole di carica molto vicine al nucleo, non sono praticamente influenzati dalla combinazione chimica.
  2.       Dato che la funzione dell'energia ε presenta un minimo per la migliore ψ del tipo in considerazione essa non cambia molto se si sceglie una ψ che sia quasi, ma non del tutto, la migliore.

Va inoltre ricordata un'altra semplificazione:

nell'Hamiltoniana completa di una molecola, oltre a un  termine energia cinetica per ciascun elettrone, compaiono termini di repulsione elettrone-elettrone, e di attrazione elettrone-nucleo. Vi è inoltre una repulsione nucleo-nucleo. Nel caso di una molecola biatomica si può scrivere

H = Helett + ZaZbe2/Rab

Dove Helett è una Hamiltoniana che interessa solo gli elettroni e l'ultimo termine dell'equazione rappresenta l'energia di repulsione coulombiana tra le cariche Za e Zb e distanti Rab. Così la funzione  dell'energia ε  definita come

ε   = ∫ψHψ dτ∫ψ 2dτ

è la somma di due parti. La prima parte è evidentemente l'energia dovuta agli elettroni; la seconda parte è il termine della repulsione nuclear2

∫ψ ZaZbe2/Rab ψ dτ / ∫ψ2 dτ = ZaZbe2/Rab

La meccanica ondulatoria non pone quindi difficoltà alla separazione dell'energia totale della molecola in diverse parti, e si può scrivere

E = E elett + Enucl

Dove Enucl è l'energia potenziale classica dei nuclei per una distanza internucleare Rab . Essa è dovuta alle loro cariche positive e Eelett è l'energia permessa relativa all'Hamiltoniana Helett.

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Tags: funzione d'ondametodo variazionaleorbitali molecolari

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Massimiliano Balzano, ideatore e creatore di questo sito; dottore di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso l’Università Federico II di Napoli. Da sempre amante della chimica, è cultore della materia nonché autodidatta. Diplomato al Liceo Artistico Giorgio de Chirico di Torre Annunziata.


Maurizia Gagliano, ha collaborato alla realizzazione del sito. Laureata in Chimica ed iscritta all’Ordine professionale. Ha superato il concorso ordinario per esami e titoli per l’insegnamento di Chimica e Tecnologie Chimiche. Docente.

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