La permanganometria è una tecnica analitica quantitativa di tipo ossidimetrico che si basa sulla semireazione di riduzione dello ione permanganato.
Il permanganato in cui il manganese si trova con numero di ossidazione +7 passa a manganese (II) secondo la semireazione di riduzione:
MnO4– + 8 H+ + 5 e– → Mn2+ + 4 H2O
che ha un potenziale normale di riduzione di + 1.507 V e pertanto il permanganato ha un elevato potere ossidante.
Condizioni di reazione
La reazione è condotta in ambiente acido per acido solforico in quanto l'acido cloridrico verrebbe ossidato a cloro secondo la reazione:
2 MnO4– + 10 Cl– + 16 H+ → 2 Mn2+ + 5 Cl2 + 8 H2O
Poiché questo tipo di titolazione si basa su una reazione di ossidoriduzione rientra nell'ambito delle titolazioni ossidimetriche.
Il permanganato di potassio non è sufficientemente puro da essere utilizzato come standard primario pertanto, dopo aver preparato una soluzione di permanganato a titolo approssimato essa andrà standardizzata con l'ossalato di sodio.
Nella permanganometria non è usato l'indicatore in quanto il permanganato, che ha un tipico colore violetto, al punto finale della titolazione, ovvero quando si è trasformato tutto in Mn2+ è incolore.
Utilizzi
Le titolazioni permanganometriche sono utilizzate per l'analisi quantitativa di molti ioni quali il ferro (II) secondo la reazione:
MnO4– + 5 Fe2+ + 8 H+ → Mn2+ + 5 Fe3+ + 4 H2O
o di alcune specie come il perossido di idrogeno secondo la reazione:
2 MnO4– + 5 H2O2 + 6 H+ → 2 Mn2+ + 5 O2 + 8 H2O
o l'acido ossalico secondo la reazione:
2 MnO4– + 5 H2C2O4+ 6 H+ → 2 Mn2+ + 10 CO2 + 8 H2O
