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Il secondo gruppo analitico: il gruppo del rame e dell’arsenico

di Chimicamo
5 Marzo 2023
in Chimica Analitica, Chimica
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Il secondo gruppo analitico il gruppo del rame e dell'arsenico- chimicamo

Il secondo gruppo analitico il gruppo del rame e dell'arsenico- chimicamo

Il secondo gruppo analitico o gruppo del rame–arsenico è costituito da otto elementi i cui solfuri precipitano per trattamento della soluzione acida ( [H+] = 0.2-0.3 M ) con solfuro di idrogeno.

Esso è suddiviso in gruppo del rame: Hg2+,Pb2+,Cu2+, e Cd2+   e gruppo dell'arsenico: As(III). As(V), Sb(III), Sb(V), Sn2+ e Sn(IV).

Il secondo gruppo analitico è chiamato anche gruppo del “solfuro di idrogeno” o II gruppo dei cationi ed è quello che richiede maggiore perizia nell'analisi.
Se la concentrazione idrogenionica è troppo elevata i solfuri di cadmio, piombo e stagno non precipitano completamente.
D'altra parte, se la concentrazione idrogenionica è troppo piccola, sensibilmente inferiore a 0.2 M, si può avere precipitazione dei solfuri di zinco, nichel e cobalto.
In questo gruppo si può avere anche precipitazione del solfuro di argento e di Hg22+ nel caso in cui questi ioni non siano stati completamente eliminati nel gruppo precedente come cloruri.

ADVERTISEMENTS

Solfuri

In una soluzione satura di solfuro di idrogeno, la concentrazione dello ione S2- dipende da quella dello ione H+ ; a sua volta è la concentrazione di S2- che determina quali ioni metallici precipitano come solfuri.

Dopo che i solfuri sono stati precipitati, possono venir separati gli uni dagli altri sfruttando la loro diversa solubilità in vari reagenti. I tipi di reagenti usati per sciogliere i solfuri metallici sono illustrati nel seguente schema:

MS (s) ⇄  M2+  +   S2-                      (1

M2+   + 2 S2- ⇄ MS22-                                             S2- ⇄ S + 2e–

M2+   + 4 X–  ⇄ MX42-                                               S2- + 2 H+ ⇄ H2S

L'equilibrio tra un solfuro metallico e  i suoi ioni, espresso nell'equazione (1 può essere spostato verso destra ( dissoluzione di MS) da quattro tipi di reagenti:

–         Una elevata concentrazione di H+  diminuisce la concentrazione dello ione solfuro (effetto dello ione in comune) quanto basta per sciogliere i solfuri metallici tra i quali CdS, PbS e SnS2.

–         Lo ione NO3– in soluzione acida a caldo ossida S2-  a S° diminuendo la concentrazione dello ione solfuro al punto che tutti i solfuri metallici, ad eccezione di HgS si sciolgono

–         Una elevata concentrazione di un agente complessante può diminuire la concentrazione di uno ione metallico al punto che si abbia la dissoluzione del solfuro: ad esempio CdS si scioglie in soluzioni ad alta concentrazione dello ione Cl–

–         I solfuri alcalini (Na2S , K2S, (NH4)2S) e gli idrossidi alcalini NaOH, KOH ma non NH4OH sciolgono i solfuri metallici anfoteri (gruppo dell'arsenico) con formazione di tioanioni come ad esempio AsS33-, SnS32-,SbS33--.  Questa differenza nelle proprietà anfotere viene sfruttata nella separazione del gruppo dell'arsenico da quello del rame.

In sintesi, dopo aver fatto precipitare i cationi del secondo gruppo come solfuri usando solfuro di idrogeno, ma spesso si usa tioacetammide in sostituzione si pone il problema di come risciogliere il precipitato costituito dai solfuri metallici per poter poi separare e caratterizzare i singoli cationi.

 

Procedimento analitico

C-D Trasferire 3 mL di soluzione incognita in una capsula. Saggiare la soluzione con cartina universale. Se è acida aggiungere 2 gocce di soluzione di H2O2  al 3%. Se è alcalina aggiungere HCl 6 M più 2 gocce di H2O2 al 3%.

Evaporare la soluzione fino a un volume di circa 10 gocce e neutralizzare con idrossido di ammonio 6 M. Rendere la soluzione appena acida con HCl 6 M e trasferire in provetta. Aggiungere 20 gocce di tioacetammide (TA) 1 M e diluire fino a 4 mL.

Un precipitato colorato indica la presenza di solfuri del gruppo rame-arsenico.

Al precipitato da cui è stata eliminato il liquido supernatante aggiungere nitrato di ammonio 5 M. Centrifugare ed eliminare la soluzione di lavaggio.

C-D-1. Separazione del gruppo dell'arsenico dal gruppo del rame

Al precipitato ottenuto aggiungere 2 mL di KOH 0.5 M e riscaldare a bagnomaria indi centrifugare. Decantare il liquido supernatante in una provetta. Soluzione D.

C Separazione dell'HgS. Trattare il residuo dei solfuri del gruppo del rame con acqua e 1 mL di HNO3 6 M e riscaldare a bagnomaria. Centrifugare e decantare. Decantare la soluzione unendola a C-2. Trattare il residuo secondo C-1.

C-1. Prova per lo ione Hg2+

Al residuo ottenuto in C aggiungere HNO3 6 M e HCl 12 M riscaldando all'ebollizione. Trasferire la soluzione in una capsula facendo evaporare finché rimangono circa 5 gocce. Aggiungere 1-1.5 mL di acqua e filtrare. Al filtrato aggiungere SnCl2 0.1 M .

Se sono presenti ioni Hg2+ compare un precipitato bianco di Hg2Cl2.

C-2 Prova per lo ione Pb2+

Trasferire la soluzione C-2 in una capsula e aggiungere otto gocce di acido solforico 6 M. evaporare la soluzione fino a comparsa di fumi bianchi e attendere il raffreddamento.

Versare 1 mL di acqua e trasferire in provetta. Se la soluzione è limpida sono assenti gli ioni Pb2+. Se si osserva un precipitato aggiungere NH4Ac 3 M e K2CrO4. Un precipitato giallo indica la presenza di ioni Pb2+.

LEGGI ANCHE   Ammine: reazioni con alogenuri acilici

C-3. Prova per lo ione Cu2+

Alla soluzione aggiungere NH4OH 15 M fino a renderla alcalina. La presenza di un blu anche pallido indica la presenza di ioni Cu2+. Un precipitato bianco indica la presenza di ioni Bi3+. Riscaldare in modo da far coagulare il  Bi(OH)3 eventualmente presente.

C-4 Prova per lo ione Bi3+

Filtrare la soluzione C-4 indipendentemente che vi sia o meno un precipitato. Marcare il precipitato con C-5. Al precipitato aggiungere acqua e versare una soluzione di stannito sodico e NaOH finché il precipitato si scioglie. Se il filtro si annerisce subito è presente lo ione Bi3+

C-5 Prova per lo ione Cd2+

Alla soluzione marcata C-5 aggiungere TA 1 M riscaldando a bagnomaria. La formazione di un precipitato giallo indica la presenza di ioni Cd2+

D- Riprecipitazione dei solfuri del gruppo dell'arsenico

Alla soluzione D aggiungere TA 1 M e HAc 6 M fino ad acidificarla e riscaldare a bagnomaria al fine di coagulare il precipitato. Centrifugare, decantare ed eliminare il liquido supernatante. Lavare il precipitato con acqua e NH4Cl 5 M.

Trattare il precipitato secondo il procedimento D-1.

D-1 Separazione e prova per l'arsenico

Ai solfuri del gruppo dell'arsenico aggiungere 2 mL di HCl 12 M. riscaldare lentamente, centrifugare, decantare il liquido supernatante marcandolo con D-2. Trattare il residuo con HCl 12 M, centrifugare e unire il centrifugato alla soluzione D-2. Se il residuo è poco e bianco è assente l'arsenico. Se il residuo è giallo o di colore scuro si continui la prova per l'arsenico.

Al residuo ottenuto dall'estrazione con HCl dei solfuri del gruppo aggiungere NaOH 6 M.

As2S3 si scioglie. Alla soluzione di NaOH aggiungere un filo di alluminio inserendo rapidamente un tampone di cotone nella provetta e tapparla con un filtro di carta. Bagnare la carta sull'imboccatura della provetta con AgNO3 0.1 M e riscaldare. La formazione di un deposito nero o grigio nella parte interna del filtro è una prova positiva per lo ione Arsenico (III)

D-2 Prova per l'antimonio

Trasferire in una capsula la soluzione D-2 riducendone il volume a circa 10 gocce. Trasferire metà della soluzione in una provetta marcandola con D-3. Aggiungere NH4OH fino a rendere la soluzione alcalina. Aggiungere HAc fino a che la soluzione diventa acida. Porre sul fondo di una provetta uno strato di tiosolfato sodico e versare la soluzione. Riscaldare senza mescolare. La formazione di ossisolfuro antimonico rosso-arancio è una prova positiva per l'antimonio.

D-3 Prova per lo stagno

Alla soluzione D-3 aggiungere un pezzetto di ferro. Porre la provetta in un bagnomaria e decantare la soluzione. Filtrare e alla soluzione limpida aggiungere Hg2Cl2. La formazione di un precipitato grigio di mercurio elementare indica la presenza di stagno.

Equazioni trattate nel secondo gruppo analitico.

Sn2+ + H2O2 + 2 H+ = Sn4+ + 2 H2O

CH3CSNH2 + H2O = CH3CONH2 + H2S

M2+ + H2S = MS + 2 H+

2 Bi3+ + 3 H2S= Bi2S3 (s) + 6 H+

2 Sb3+ + 3 H2S= Sb2S3 (s) + 6 H+

Sn4+ +2  H2S = SnS2 (s) + 4 H+

2 H3AsO3 + 3 H2S = As2S3 (s) + 6 H2O

As2S3 (s) + 6 OH– = AsS33- + AsO33- + 3 H2O

Sb2S3 (s) + 6 OH– = SbS33- + SbO33- + 3 H2O

SnS2 (s) + 2 OH– = SnOS22- + H2O

3 MS (s) + 2 NO3– + 8 H+ = 3 M2+ + 2 NO + 3 S (s) + 4 H2O

Bi2S3 (s) + 2 NO3– + 8 H+= 2 Bi3+ + 2 NO + 3 S (s) + 4 H2O

3 HgS (s) + 2 NO3– + 12 Cl– + 8 H+= 3 HgCl42- + 2 NO + 3 S (s) + 4 H2O

2 HgCl2 + Sn2+ + 4 Cl– = Hg2Cl2 (s) + SnCl62-

Pb2+ + SO42- = PbSO4 (s)

PbSO4 (s) + 3 Ac– = PbAc3– + SO42-

PbAc3– + CrO42- = PbCrO4 + 3 Ac– + 2 H2O

Cu2+ + 4 NH3 = Cu(NH3)42+

Cu2+ + 4 NH3 = Cu(NH3)42+

Cd2+ + 4 NH3 = Cd(NH3)42+

Bi3+ + 3 OH– = Bi(OH)3 (s)

Sn2+ + 2 OH– = Sn(OH)2 (s)

Sn(OH)2 (s) + OH– = HSnO2–  + H2O

2 Bi(OH)3 (s) + 3 HSnO2– = 2 Bi (s) + 3 HSnO3– + 3 H2O

Cu(NH3)42+  + HS– = CuS (s) + NH4+ + 3 NH3

Cd(NH3)42+  + HS– = CdS (s) + NH4+ + 3 NH3

CdS (s) + 2 H+ = Cd2+ + H2S  (CuS non è solubile in H2SO4)

Cd2+ + H2S + 2 NH3= CdS (s) + 2 NH4+

AsS33- + AsO33- + 6 HAc = As2S3 (s) + 3 H2O + 6 Ac–

SbS33- + SbO33- + 6 HAc = Sb2S3 (s) + 3 H2O + 6 Ac–

SnOS22- + 2 HAc = SnS2(s) + H2O + 2 Ac–

Sb2S3 (s) + 6 H+ + 8 Cl– = 2 SbCl4– + 3 H2S

SnS2 (s) + 4 H+ + 6 Cl– = SnCl62- + 2 H2S

As2S3 (s) + 6 OH– = AsS33- + AsO33- + 3 H2O

AsO33- + 2 Al (s) + 2 H2O = AsH3(g) + 2 AlO2– + OH–

AsH3(g) + 6 Ag+ + 3 H2O = H3AsO3 + 6 Ag (s) + 6 H+

2 Sb3+ + 2 S2O32- + 3 H2O = Sb2OS2 (s) + 2 SO42- + 6 H+

SnCl62- + Fe(s) = Sn2+ + Fe2+ + 6 Cl–

Sn2+ + 2 HgCl2 + 4 Cl– = SnCl62- + Hg2Cl2 (s)

Hg2Cl2 (s) + Sn2+ + 4 Cl–= 2 Hg (l) + SnCl62-

 

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Massimiliano Balzano, ideatore e creatore di questo sito; dottore di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso l’Università Federico II di Napoli. Da sempre amante della chimica, è cultore della materia nonché autodidatta. Diplomato al Liceo Artistico Giorgio de Chirico di Torre Annunziata.


Maurizia Gagliano, ha collaborato alla realizzazione del sito. Laureata in Chimica ed iscritta all’Ordine professionale. Ha superato il concorso ordinario per esami e titoli per l’insegnamento di Chimica e Tecnologie Chimiche. Docente.

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