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Coniugazione dei cromofori

di Chimicamo
17 Ottobre 2022
in Chimica, Chimica Analitica
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Coniugazione dei cromofori-chimicamo

Coniugazione dei cromofori-chimicamo

La coniugazione dei cromofori consiste nella possibilità di formare orbitali molecolari di tipo π ai quali partecipano più di due atomi. La coniugazione di due o più cromofori provoca uno spostamento dell'assorbimento verso maggiori lunghezze d'onda e di regola un aumento dell'intensità dell'assorbimento; produce cioè un effetto ipercromico e batocromico.

Queste variazioni sono sensibili solo se si verificano alcune condizioni:

  • La coniugazione deve essere effettiva, cioè tra un cromoforo e l'altro non ci deve essere più di un doppio legame
  • I livelli energetici dei due cromofori devono essere piuttosto vicini in modo che ci sia una buona sovrapposizione degli orbitali

Le olefine semplici acicliche assorbono a una lunghezza d'onda di circa 180 nm. I sostituenti alchilici spostano tale assorbimento verso lunghezze d'onda maggiori (effetto batocromo) e l'effetto è progressivo passando dai bi- ai tri- e tetra sostituiti; anche la configurazione cis o trans di un composto comporta una significativa differenza nell'assorbimento. Le transizioni che caratterizzano il doppio legame sono di tipo π→π* ed εmax varia da 6500 a 12000 L mol-1 cm-1.

Esempi

In tabella vengono riportati alcuni esempi:

Composto Λmax (nm) Solvente ε( L mol-1cm-1)
R-CH=CH2 175 Vapore 12500
Cis R-CH=CHR 176 Vapore 12500
Trans R-CH=CHR 179 Vapore 12500
R2C=CH2 187 Vapore 7950
Cicloesene 183 n-esano 7750
Cis-2-esene 183 n-esano 12000

Polieni

Nei polieni la coniugazione provoca uno spostamento dell'assorbimento verso maggiori lunghezze d'onda; le bande di assorbimento sono molto intense e spesso sono accompagnate da picchi laterali, da ambo le parti della banda principale, caratteristici della struttura fine vibrazionale; tali bande laterali sono spesso sfruttate per confermare la struttura del cromoforo dienico.
Sperimentalmente si è trovato che per ogni doppio legame che estende la coniugazione si ha un effetto batocromico di circa 40 nm sull'assorbimento del cromoforo; la regola vale comunque per i primi termini della serie. La conformazione sterica della molecola ha una notevole influenza sia sulla posizione della Λmax di assorbimento sia sull'intensità di tale assorbimento; passando dalla conformazione transoide a quella cisoide si ha, oltre a un evidente effetto batocromico, un notevole effetto ipocromico ( l'intensità dell'assorbimento si riduce di circa ¼).
Tale effetto è spiegabile in termini di minore sovrapposizione di legami π sia leganti che antileganti nel caso della struttura cisoide e,quindi, di una minore differenza di energia tra gli orbitali molecolari. La diminuzione d'intensità è determinata da differenze del momento dipolare delle due molecole: tale momento è maggiore nell'isomero trans che nell'isomero cis, onde la transizione è più intensa nel primo.

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Aromatici

I cromofori aromatici sono molto importanti data la loro presenza nei composti naturali; quindi una buona conoscenza del loro assorbimento ultravioletto costituisce un potente mezzo di indagine dei composti naturali. Si possono distinguere i cromofori aromatici in tre gruppi principali:

  1. Benzene e suoi derivati
  2. Aromatici polinucleari
  3. Eterocicli aromatici
LEGGI ANCHE   Costante di formazione di un complesso

Il benzene mostra tre bande: a 184 nm (ε= 60000 mol-1cm-1), 204 nm (ε= 7900 mol-1cm-1),  , 256 nm ((ε= 200 mol-1cm-1), come si può comprendere dai valori delle intensità solo la prima banda è dovuta a transizioni permesse; la seconda e ancor più la terza, che è tipica del benzene (detta anche banda B) sono proibite dalle regole di simmetria e quindi sono di modesta intensità.

Anche per il benzene si possono avere notevoli effetti batocromici a causa di sostituenti sull'anello: tale effetto sarà tanto maggiore quanto più il sostituente ha possibilità di far interagire i suoi orbitali con quelli del nucleo benzenico. Si avrà inoltre un effetto ipercromico notevole se il sostituente è un gruppo auxocromo. Nel caso dell'anello benzenico c'è infatti la possibilità di trasferimento elettronico tra anello e sostituente per esempio nei derivati carbonilici o nitro o, viceversa quando il sostituente ha doppietti elettronici disponibili come i gruppi –OH, -OR, -NH2, -NR2.

Gruppo carbonilico

Per quanto attiene il gruppo carbonilico le bande di assorbimento sono due. La prima, dovuta a una transizione di tipo n-π* è caratterizzata da un'intensità molto bassa e cade a circa 280 nm. La seconda è dovuta a una transizione del tipo π→π* e cade a una lunghezza d'onda minore. Data la bassa intensità delle bande il gruppo carbonilico può essere facilmente mascherato da altri gruppi.

Spesso, quindi, per il riconoscimento di un composto carbonilico è opportuno farne un derivato caratteristico, per esempio il fenilidrazone che ha bande molto intense. Quando un cromoforo carbonilico è presente in una molecola organica coniugato con un doppio legame si ha un effetto simile a quello dei dieni coniugati, cioè si ha uno spostamento delle bande verso lunghezze d'onda maggiori e aumento di intensità delle stesse.

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  • Triptone
Tags: benzeneeterocicli aromaticigruppo carbonilicolunghezza d'onda

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Massimiliano Balzano, ideatore e creatore di questo sito; dottore di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso l’Università Federico II di Napoli. Da sempre amante della chimica, è cultore della materia nonché autodidatta. Diplomato al Liceo Artistico Giorgio de Chirico di Torre Annunziata.


Maurizia Gagliano, ha collaborato alla realizzazione del sito. Laureata in Chimica ed iscritta all’Ordine professionale. Ha superato il concorso ordinario per esami e titoli per l’insegnamento di Chimica e Tecnologie Chimiche. Docente.

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