Nandrolone: chimica, doping, danni

Il nandrolone è presente naturalmente nel corpo umano in piccole quantità. Tuttavia è usato da alcuni atleti in quanto aumenta la massa muscolare senza causare molti degli effetti indesiderati del testosterone.

Il nandrolone è uno steroide anabolizzante derivante dal testosterone che secondo la nomenclatura tradizionale viene denominato 19-nortestosterone.

200px Nandrolone Structural Formula V1.svg da Chimicamo
nandrolone

 

Doping

Il chimico australiano Arthur John Birch nel 1950 sintetizzò per la prima volta il nandrolone. Esso è considerato una sostanza dopante e l’International Olympic Commitee ne ha bandito l’uso dal 1976.

Dal metabolismo del  nandrolone che può essere ingerito o iniettato si formano tre metaboliti. Questi possono essere isolati e misurati mediante tecniche analitiche quali gas cromatografiaspettrometria di massa e rilevati nell’urina.

Questi metaboliti sono stati identificati come 19-norandrosterone (NA) che si trova in prevalenza, 19-noretiocholanolone  e 19-norepiandrosterone sostanze isomere tra loro.

L’atleta nelle cui urine i metaboliti di nandrolone superano i due nanogrammi per millilitro è giudicato positivo e rischia da 8 mesi a due anni squalifica.

Analisi

L’analisi delle urine si basa sul presupposto che i metaboliti eventualmente presenti potessero derivare solo da nandrolone assunto illegalmente. Tuttavia nel 1982, le analisi di alcuni atleti che non avevano assunto tale sostanza erano positive. Si ritenne quindi  che si potessero presentare falsi positivi.

I risultati degli studi effettuati presso l’Università di Aberdeen indicano che gli integratori alimentari combinati con esercizio fisico pesante con la conseguente disidratazione potessero portare a un aumento di nandrolone di produzione endogena.

Attualmente sono effettuate analisi su un campione di capelli che ne verificano la presenza anche a distanza di tempo. Una sostanza di abuso, infatti, è rilevabile per alcune ore nel sangue e per alcuni giorni nell’urina. Risulta, tuttavia, rilevabile a seconda della lunghezza dei capelli, per mesi o anni.

Danni

E’ venduto sotto forma di estere decanoato (nandrolone decanoato) sotto prescrizione medica per alcuni tipi di patologie ma vi sono canali illegali tramite i quali è possibile reperirlo.

Può portare ad un aumento dei trigliceridi, danni al sistema cardiovascolare, endocrino e osteoarticolare, disfunzioni al pancreas, problemi all’apparato riproduttivo.

Il danno maggiore del nandrolone è quello sulla psiche provocando dipendenza. Inizialmente dona un senso di benessere e di allegria ma con il tempo porta ad aggressività, irritabilità fino a sconfinare in comportamenti violenti e asociali.

Un fisico scolpito e un aumento delle proprie prestazioni atletiche non possono giustificare l’uso di sostanze dopanti. La vita di un essere umano vale molto di più.

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